Si è tenuto il 13 e 14 ottobre a Roma, presso il Centro Studi Americani, il quinto Italian Business & SDGs Annual Forum promosso dal Global Compact Network Italia. Il quinto SDG Forum è stato promosso con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
L’SDG Forum del Network italiano del Global Compact è stato l’occasione per discutere l’azione messa in campo del settore privato per la realizzazione dei Global Goals indicati dalle Nazioni Unite come via principale per la creazione di un mondo più equo ed inclusivo e di un mercato centrato sul rispetto dell’ambiente e della biodiversità. I rappresentanti di aziende, Istituzioni ed organizzazioni non profit impegnate sulla “Transizione per l’Agenda 2030” hanno preso parte alla due giornate dedicate allo sviluppo sostenibile
Il tema della “just transition” è stato esplorato seguendo quattro direttrici: ambiente ed agricoltura, energia, lavori del futuro ed inclusione, governance. Non sono mancati momenti di lavoro di gruppo e di condivisione di buone pratiche e ispirazioni per il futuro fra le aziende presenti.
In apertura il Viceministro degli Esteri, Emanuela del Re, ha riconosciuto gli straordinari risultati ottenuti con la Global Compact nei suoi primi venti anni di attività, per il coinvolgimento del settore privato sullo sviluppo sostenibile. La pandemia di Covid19 ha, però, reso più complessa la risoluzione delle principali sfide della sostenibilità, aggravando le criticità già presenti nei paesi del sud del mondo, conseguentemente, a supporto dell’Agenda 2030, il ruolo delle imprese appare ancora più urgente.
Durante la prima giornata, è stato presentato un approfondimento sui dati contenuti nel Progress Report dell’UN Global Compact relativi alle aziende italiane aderenti al progetto internazionale ed è emerso che a differenza degli attori economici europei ed internazionali, le nostre imprese non sembrano essere ancora impegnate in modo uniforme su tutti i 17 SDGs, e ciò consente di individuare possibili aree di miglioramento. Ad esempio, gli SDG 7 e 9 (energia pulita ed accessibile, infrastrutture e industrializzazione) sono riconosciuti fra le principali priorità nazionali, mentre resta ancora un buon potenziale di sviluppo sull’SDG 5 (inclusione di genere).
Il 2020 segna l’inizio della «Decade of Action», abbiamo dunque 10 anni per raggiungere gli obiettivi contenuti nell’agenda 2030 e, la sostenibilità d’impresa rappresenta il primo passo per affrontare con il giusto livello di consapevolezza. Tuttavia, Le aziende devono essere “Environmentally Responsible” (rispettose dell’ambiente), cercando di ottimizzare l’uso efficiente delle risorse naturali, come suolo acqua ed energia, evitare gli sprechi e preservare l’ambiente incluso la protezione della biodiversità e la riduzione delle emissioni di gas serra, la sostenibilità rende le organizzazioni più competitive e fortemente orientate all’innovazione ed al progresso.
Marco Frey, Presidente del Global Compact Network Italia ha affermato che “La sostenibilità d’impresa è un percorso lungo il quale la collaborazione è indispensabile. Coerentemente con questo, in occasione del Forum di Roma ed in concomitanza con le celebrazioni del Ventennale del Global Compact, il Network ha premiato i suoi «Fondatori Promotori», ossia le aziende ed organizzazioni stakeholder che nel giugno del 2013 hanno partecipato alla fase costitutiva della Fondazione Global Compact Network Italia rendendo possibile il superamento dello status di gruppo informale e dando nuovo vigore alla dimensione locale del progetto. Sono in tutto 18 e fra questi vi sono diversi protagonisti della transizione energetica”
A Stefano Epifani, Fondatore e Presidente di Tech-Economy 2030 è toccato il compito di rilanciare il messaggio per cui è importante mettere il digitale al centro di ciascuno dei 17 SDGs, per supportarne l’avanzamento a livello reale e globale: in altre parole, tecnologia digitale e sostenibilità digitale devono procedere l’una al fianco dell’altra.
Paolo Magri, vice Presidente di ISPI e Angelo Riccaboni, Professore presso l’Università di Siena e Presidente di Fondazione PRIMA, hanno invece posto l’accento sui molteplici livelli su cui si gioca la partita della sostenibilità d’impresa (processi e strategie, filiera, prodotti, consumo), ricordando in particolare il valore dei comportamenti adottati sul piano «micro». La «giusta transizione» passa, per buona parte, attraverso le scelte di acquisto fatte da cittadini informati, consapevoli e responsabili.
Durante la seconda giornata dai Gruppi di Lavoro, attivati nell’ambito del Forum, sono emerse alcune proposte rilevanti per l’anno 2021, la cui validazione verrà condivisa con tutto il Consiglio Direttivo del Global Compact Network Italia in occasione della pianificazione strategica del prossimo anno. La creazione di un Osservatorio su Diversity e Inclusione, il supporto alle imprese per la definizione di un sistema di governance per affrontare i rischi e cogliere le opportunità del cambiamento climatic, sono le priorità espresse dalle aziende ed organizzazioni partecipanti.
Nell’ambito del forum, in questa seconda giornata, l’ing. Rossi ha partecipato al gruppo di lavoro presentando la nostra realtà e di come essa adotti alcuni dei principi generali delle SDGs con un richiamo ai criteri di trasparenza, delle RSI, ambientali, di legalità e di rispetto dei lavoratori.
[1] Il global compact è un network di realtà bussiness e non bussiness, impegnate per lo sviluppo sostenibile.
[1] Dall’acronimo Sustainable Development Goals (Obiettivi di sviluppo sostenibile).